Osteoporosi: come prevenirla e curarla

L’osteoporosi è un processo degenerativo di demineralizzazione delle ossa. Significa che queste perdono la loro consistenza, soprattutto calcio e sali minerali, per diversi motivi, come la menopausa, l’età senile, l’uso da farmaci,principalmente corticosteroidei, antiepilettici, e altri fattori, tra cui la mancanza di attività fisica.

Mantenere i muscoli allenati è dunque fondamentale per sostenere le ossa. Al contrario, una vita sedentaria induce l’apparato scheletrico a debilitarsi e a cedere con l’età, ed è per questa ragione che è fondamentale svolgere delle attività quotidiane anche in presenza di osteoporosi conclamata.

Tra le attività sportive più indicate c'è la ginnastica dolce o la ginnastica posturale quelle che utilizzano piccoli sovraccarichi e macchine isotoniche, che inducono l’osso ad adattarsi alle nuove stimolazioni, rendendolo così più forte e resistente.

Piccoli attrezzi, come fitball, softball, elastici, foam roller, che vengono utilizzati a corpo libero o macchine come la Cadillac, Reformer, Ladder Barrel e Chair creano resistenza e supporto in base a come si regolano le molle, aumentando o diminuendo l’intensità in base al lavoro che si vuole attuare: condizioni ottimali utili per un lavoro muscolare, osseo , propriocettivo e coordinativo.

E’ ovvio che con il passare degli anni diventa difficile recuperare la funzionalità delle ossa e, tra l’altro, il picco massimo di mineralizzazione ossea lo si raggiunge intorno ai 35 anni, soglia limite che segna l’inizio della regressione fisiologica. Ma, in generale, non esiste un età in cui l’osteoporosi diventa irreversibile se alla base c’è uno stile di vita sano , che comprende anche un’alimentazione equilibrata , e un’attività fisica costante.

Infatti con l’attività motoria vengono migliorati diversi aspetti: il tono muscolare, la propriocezione, l’equilibrio, la coordinazione. Ha perfino una funzione preventiva riguardo agli eventuali dolori articolari tipici della vecchiaia, oltre a limitare, grazie alla tonicità acquisita del fisico, il rischio di cadute. Certamente esiste un’altra variabile: vale a dire il modo in cui reagisce il fisico della singola persona, ma con un allenamento personalizzato al grado della patologia, anche questo punto è superabile.

Gli esercizi indicati sono quelli che vanno a stimolare la muscolatura profonda: trasverso dell’addome, i muscoli paravertebrali e pelvici,che fungono da sostegno per la colonna in quanto la avvolgono come un corsetto. Nello specifico, gli esercizi consigliati per questa patologia, soprattutto se le lesioni riguardano il rachide, sono l’ allungamento assiale e l’ estensione della colonna; il rinforzo dei muscoli profondi addominali attraverso una corretta respirazione; ed infine la tonificazione e il potenziamento di tutti quei muscoli che servono a sostenere le articolazioni.

La frequenza degli esercizi, in caso di osteoporosi, deve essere di almeno tre volte alla settimana per 50 minuti circa. Con un allenamento costante e corretto, difatti, la patologia può regredire ed essere controllata.

Gli sport invece da evitare sono quelle attività che hanno un forte impatto sulle ossa, come la corsa o il ciclismo perché possono creare fratture o lesioni allo scheletro. Ed ancora, sono da sconsigliare per gli stessi motivi, le torsioni e le flessioni della colonna, i carichi eccessivi ed esercizi con un ampio margine di movimento delle articolazioni.

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