Osteoporosi e attività fisica

Si può praticare attività fisica in presenza di osteoporosi?

È auspicabile praticare tutte quelle attività caratterizzate da gesti tecnici che richiedano contrazioni muscolari intense e intermittenti. Di seguito alcuni tipi di attività fisica raccomandati ai soggetti osteoporotici:

  • la corsa (tutti i tipi di corsa, eccezione fatta per quella ad ostacoli)
  • la ginnastica posturale (applicando dei sovraccarichi)
  • il salto con la corda
  • l’allenamento in sala pesi
  • il Pilates (applicando dei sovraccarichi)
  • il sollevamento pesi

Perchè proprio queste attività?

L’obiettivo è quello di sottoporre le ossa della persona osteoporotica a dei carichi meccanici assiali importanti attraverso le contrazioni muscolari caratteristiche di un dato gesto motorio.

Infatti ogni gesto motorio richiede una sequenza coordinata di contrazioni e rilasciamenti muscolari. Delle contrazioni molto intense e intermittenti si è visto riescono a stimolare. L’osteogenesi (sintesi di nuovo tessuto osseo), nelle ossa direttamente interessate dal gesto motorio.

 

La ginnastica posturale si presenta molto duttile ai fini osteogenici in quanto non ha dei gesti tecnici da dovere seguire rigidamente per cui ogni esercizio può essere proposto mirando a ridurre al minimo il rischio d’infortuni e a stimolare la sintesi ossea in dei punti specifici. Ad esempio si può scegliere lo squat con dei pesi se l’obiettivo è quello di aumentare la sintesi ossea su colonna vertebrale e anche piuttosto che “tirate al mento con dei manubri” se invece si vuole concentrare il lavoro sulle articolazioni scapo-omerale (spalla), omero-ulnare (gomito) e radio-carpica (polso). L’utilizzo in questo tipo di attività, di pesi, come anche nel pilates, è richiesto dalla necessità di aumentare l’intensità delle contrazioni muscolari durante gli esercizi. Anche nella ginnastica posturale si punta a proporre degli esercizi caratterizzati da contrazioni intermittenti e intense per stimolare l’osteogenesi.

 

Come viene curata l’osteoporosi?

La cura dell’osteoporosi dipende dal tipo di osteoporosi (osteoporosi senile, osteoporosi pre-senile, osteoporosi idipatica giovanile oppure idiopatica del giovane adulto. La più diffusa è quella senile che interessa il 30% delle donne oltre i 60 anni e il 15 % degli uomini di pari età.

Normalmente l’osteoporosi senile viene curata attraverso la somministrazione di un ormone chiamato Calcitonina (che normalmente noi sintetizziamo) estratta dal Salmone, associata alla somministrazione di vitamina D e Calcio per via orale.

La Calcitonina viene somministrata perchè stimola l’attività degli osteoblasti i quali sintetizzano nuovo tessuto osseo. Inoltre questo ormone si è visto avere un azione lenitiva sul dolore osseo (caratteristica principale dell’osteoporosi) agendo sia a livello centrale che periferico. La vitamina D permette l’assorbimento di Calcio a livello intestinale, ne permette la deposizione a livello osseo e ne riduce l’escrezione con le urine.

A che età insorge l’osteoporosi?

Una delle classificazioni più utilizzate sull’eziopatogenesi (causa scatenante) dell’osteoporosi riconosce tre tipi di Osteoporosi.

Osteoporosi senile: insorge dopo i 60 anni ed è caratterizzata da una riduzione lenta nel tempo della massa ossea. Ancora non è ben chiaro se la riduzione di massa ossea sia dovuta ad un aumento dei processi di decostruzione o piuttosto a una riduzione della neoapposizione anche se si ritiene (per una serie di fattori) sia più plausibile questa seconda ipotesi. infatti durante la vita senile si riduce l’attività degli osteoblasti per una serie di fattori:

  • Riduzione del tempo in cui ci si espone al sole (l’esposizione al sole stimola la sintesi nel nostro corpo di vitamina D, fondamentale per l’assorbimento e la fissazione del Calcio nella matrice pre-ossea.
  • Riduzione della funzionalità della mucosa duodeno-digiunale con conseguente minore assorbimento di Calcio a livello intestinale.
  • Riduzioni dell’attività motoria.
  • Carente assunzione di Calcio con l’alimentazione.

L’osteoporosi senile trova scarso beneficio dalla somministrazione di ormoni sessuali estrattivi (estrogeni e androgeni) e anabolizzanti di sintesi mentre risponde meglio alla terapia con Calcitonina, vitamina D e Calcio.

Osteoporosi pre-senile: è una forma particolare di osteoporosi che insorge nel periodo subito successivo alla menopausa ma prima dell’età senile. Ha un quadro clinico quasi sovrapponibile a quello dell’osteoporosi senile. A differenza di quest’ultima trae maggiore beneficio dalla terapia con ormoni sessuali e anabolizzanti di sintesi. Questo tipo di terapia farmacologica ormonale viene utilizzata solo in questo tipo di osteoporosi. Il problema di questo tipo di terapia è legato sia al fatto che presenta una serie di possibili controindicazioni gravi (riduzione della funzione epatica, alterazioni della funzionalità renale, malattie trombo-emboliche e altri) sia che al fine di mantenere la sua efficacia, la terapia deve essere protratta per molti anni (5-10) dal periodo immediatamente successivo alla menopausa.

Osteoporosi idiopatiche: chiamate idiopatiche perchè non se conosce la causa scatenante, vengono classificate ulteriormente in “osteoporosi giovanile” e osteoporosi del giovane adulto”. La prima è caratterizzata da fragilità ossea con rischio di fratture durante il periodo di accrescimento osseo. Tali fratture tendono a consolidarsi male e quindi a dare origine a malformazioni una volta ultimato lo sviluppo osseo. L’altro segno caratteristico è il colore bue delle sclere. Una volta ultimato l’accrescimento le fratture diventano eccezionali. La seconda invece è caratterizzata anche essa da un’accentuata fragilità ossea ma, a differenza di quella giovanile, per l’aggravarsi dell’osteoporosi il rischio di fratture permane anche nell’età adulta.

Come viene diagnosticata l’osteoporosi?

L’osteoporosi viene diagnosticata grazie ad un esame chiamato MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) effettuato, generalmente, attraverso la tecnica DEXA (Dual Energy X-ray Absorpiometry). Questa tecnologia diagnostica, non invasiva, permette di valutare la “massa minerale ossea” e la “densità ossea” con un buon rapporto tra precisione della misurazione e costo dell’esame.