Riposo notturno e postura

 

 

Alzarsi al mattino con il collo e la schiena indolenziti? Formicolio nelle braccia? Sono alcune delle situazioni tipiche che ci rendono il sonno poco ristoratore e quando ci svegliamo, anziché sentirci riposati, sembriamo reduci da una notte di lavoro estenuante.

È importante dedicare al sonno i giusti spazi e strumenti, perché è una porzione di vita fondamentale, durante la quale diamo la possibilità a tutto il nostro organismo di rigenerarsi per essere in grado di affrontare una nuova giornata.

Può sembrare scontato ribadirlo ma letto e guanciale devono essere strumenti di prima scelta: è necessario che siano progettati per fornire il giusto sostegno alle curvature naturali del corpocervicale, dorsale e lombare. Un materasso troppo molle o troppo rigido, a fasce indifferenziate o un cuscino troppo alto o troppo basso possono fare molta differenza e rappresentare la prima causa di risvegli dolorosi.

 Le posture del sonno sono varie e non tutte salutari. Fisioterapisti ed Osteopati consigliano di mantenere una posizione supina, con un cuscino sotto le ginocchia per garantire il corretto rilassamento delle fasce muscolari e scheletriche della schiena e un guanciale sotto il collo per il giusto supporto cervicale.

Questa è sicuramente la postura che consente maggiormente un appoggio del corpo senza compressioni a danno di organi interni, degli arti superiori, delle spalle e della testa.

 

Purtroppo chi dorme in posizione supina spesso è soggetto a russare; molti non appena si distendono a letto hanno bisogno di raggomitolarsi su un fianco in posizione fetale, per riscaldarsi e rilassarsi; altri sono talmente stressati che quando vanno a letto si girano e rigirano dal fianco destro al fianco sinistro.

Con alcuni accorgimenti possiamo “correggere” le posture scorrette. Infatti con cuscini non troppo alti è possibile compensare il modo in cui preferiamo addormentarci. La posizione fetale per esempio può essere sostenuta con un piccolo cuscino tra le ginocchia per non schiacciare le gambe fra di loro;il cuscino che sorregge il collo deve essere invece più alto per mantenere allineata la testa allo sterno.

Gli stessi strumenti devono essere adottati anche nella posizione a tronco, quella allineata su un fianco; addirittura sarebbe opportuno un terzo supporto basso da posizionare sopra la cresta iliaca a sostegno del punto vita in prossimità delle vertebre lombari, ma è pur vero che non possiamo riempirci il letto di cuscini!

A fronte di queste possibili variabili dobbiamo però evitare la posizione a pancia in giù: la postura prona prevede infatti di mantenere le braccia verso l’alto, generalmente sotto il cuscino, con un inarcamento della schiena sia a livello lombare sia a livello cervicale e l’aggravante di una dolorosa torsione del collo.