L'importanza del movimento e i benefici per corpo e mente

Con attività motoria (o fisica) si intende una qualsiasi forma di movimento che determini un dispendio di energia; questa ampia categoria, dunque, comprende quelle inferiori di sport, esercizio ed educazione fisica. Sebbene generalmente tutti sappiamo in cosa consista l’educazione fisica (cioè un’attività svolta in ambito scolastico con finalità sia specifiche sia educative trasversali), non tutti hanno una chiara distinzione in mente della differenza che sussiste tra l’esercizio fisico (cioè un’attività fisica strutturata che mira a benefici per la salute) e lo sport (un caso specifico di attività fisica dove ciò che conta non è tanto la salute della persona che lo pratica ma la sua prestazione, dunque un’attività motoria per sua natura competitiva, agonistica). A questo punto non risulterà difficile comprendere che l’affermazione nota a tutti “lo sport fa bene” non possa che essere una mezza verità, poiché lo sport è solo una delle possibili forme di attività motoria e generalmente anche quella più rischiosa.

 

Perché è importante il movimento?

Alcuni esempi di beneficio sulla salute fisica sono: l’aumento della forza, della resistenza, della flessibilità, della velocità, dell’equilibrio, della densità ossea, ma anche il miglioramento del sistema immunitario, lo sviluppo di abilità e il miglioramento delle prestazioni fisiche. Questi benefici, inoltre, sono stati riscontrati in diversi studi anche nelle popolazioni di individui con disabilità cognitive e relazionali (come l’autismo). Le ricadute positive di un’attività fisica costante, però, sono state individuate anche sullo sviluppo cognitivo: alcuni esempi sono l’aumento delle capacità mnemoniche, delle abilità cognitive logico-matematiche e di quelle di lettura, l’innalzamento dell’attenzione e il conseguente miglioramento delle prestazioni scolastiche. Questi ultimi dati, dunque, ci permettono di sfatare un altro mito molto condiviso e cioè quello secondo la quale, chi è bravo a scuola (i cosiddetti “secchioni”) non è altrettanto bravo negli sport e viceversa. Infatti, questi risultati positivi possono essere riscontrati solamente nel caso in cui il soggetto pratichi un’attività motoria costante nel tempo, che permetta al suo organismo di sviluppare un numero maggiore di connessioni sinaptiche nel cervello.

Un ulteriore aspetto che è necessario conoscere dell’attività motoria riguarda i benefici che possono essere ottenuti anche a livello psicologico. L’attività fisica e il movimento, infatti, comportano il rilascio, da parte del corpo, di alcuni ormoni (come dopamina, serotonina ed endorfina) che agiscono direttamente sull’umore, sull’ansia e sul dolore e comportano un benessere psicofisico.

Più precisamente:

La Dopamina stimola la voglia di fare e la voglia di interagire e porta a sperimentare condizioni di piacere. Se presente in dosi elevate conferisce vitalità, gioia di vivere, spirito di competizione.

La Serotonina regola il ciclo di sonno-veglia e agisce come rilassante e come antidepressivo.

Le Endorfine hanno una funzione analgesica, che permette di sopportare maggiormente le situazioni di dolore, ed eccitante, che comporta una percezione dello stato di piacere.

Non bisogna stupirsi, dunque, del fatto che spesso l’attività fisica venga prescritta dai medici per far fronte ad alcune malattie quali la depressione. Inoltre, bisogna sottolineare anche come l’attività motoria favorisca un miglior controllo su ansia, emotività e comportamenti negativi, il senso di autoefficacia, la costruzione di un’immagine positiva del proprio corpo e l’autostima.

 

Quali sono le conseguenze di una vita sedentaria?

Nel caso in cui la valutazione dei benefici non sia sufficiente a comprendere l’importanza del movimento, è bene prendere in considerazione anche i rischi derivanti da una vita sedentaria. Un primo dato che può permetterci di comprendere quanto sia dannosa la vita sedentaria è l’inserimento della stessa nella categoria delle “cattive abitudini” da parte dell’Istat, al pari di fattori come l’obesità e il fumo; il dato allarmante, però, è che la sedentarietà sembra provocare un numero ancora maggiore di morti rispetto agli elementi appena presentati. È stato dimostrato, infatti, che la sedentarietà e la mancanza di movimento hanno un impatto negativo sulle principali cause di morte quali: alcune forme tumorali, malattie neurodegenerative (come il morbo di Parkinson), problematiche cardiovascolari.