Attività fisica e ritenzione idrica

Ogni giorno devi eliminare le tossine e le scorie del metabolismo utilizzando il sistema venoso, i tuoi “canali di smaltimento”. Mantenere in forma il sistema venoso e il metabolismo cellulare aiuta ad evitare il ristagno di liquidi e di tossine, combatte gli inestetismi come la cellulite, evita il gonfiore agli arti inferiori e dona benessere.

Ma come fare per evitare la ritenzione idrica?

La ritenzione idrica è una problematica molto diffusa che colpisce milioni di persone e in particolar modo la popolazione femminile per circa il 30-40%.

La tendenza a trattenere liquidi può essere dovuta a vari fattori, in particolare ad una poco efficiente circolazione venosa con accumulo di tossine che alterano il metabolismo della cellula.

Spesso si confonde la ritenzione idrica con la cellulite che invece è un processo infiammatorio a carico del tessuto adiposo sottocutaneo dovuto a ipertrofia delle cellule adipose e ad alterazioni del sistema venoso e linfatico che provocano il ristagno dei liquidi presenti tra le cellule. Eliminare la ritenzione idrica, quindi favorire la circolazione venosa, è uno dei fattori importanti per combattere la cellulite.

 

Cause della ritenzione idrica

Quando si accumulano liquidi si forma un edema che causa il rigonfiamento dei tessuti. Premendo con le dita nella parte rigonfia e togliendo la pressione dopo qualche secondo si può capire se c’è ritenzione quando rimane il segno delle dita nel punto esaminato. Spesso l’edema presenta una superficie a buccia d’arancia che non sempre significa cellulite, ma può essere l’inizio di una pannicolopatia che se trascurata può assumere forme severe che richiederanno terapie specifiche.

Alcune malattie producono ritenzione idrica, in particolare quelle a carico del sistema cardiovascolare e renale o del fegato ma anche l’ipertensione o l’uso di contraccettivi e preparati per la terapia ormonale sostitutiva, oltre all’abuso di farmaci come gli antinfiammatori (FANS) e i cortisonici. Anche la sindrome premestruale e soprattutto l’alimentazione e la sedentarietà sono fattori aggravanti.

Il corpo umano è composto di acqua per circa il 50-55% nella donna e per il 60-65% nell’uomo; più una persona è muscolosa più aumenta la percentuale d’acqua. Le abitudini alimentari però non influiscono sulla ritenzione idrica solo a causa delle calorie in eccesso, ma dalla qualità e quantità dei nutrienti. Una sana ed equilibrata alimentazione non favorisce ritenzione idrica ed in particolare se vi è un equilibrio minerale, soprattutto tra sodio e potassio.

 

 

Attività fisica e ritenzione idrica

Non ci avrete fatto caso, ma molte campionesse sportive, quando abbandonano l’attività, accumulano molta più cellulite di chi non lo ha mai praticato. Questo non significa che fare sport induca alla pannicolopatia o aumenti la ritenzione idrica; l’attività fisica aiuta a contrastare la cellulite se è scelta e praticata con i dovuti accorgimenti. Sono da evitare possibilmente gli sport di potenza (di tipo anaerobico) che, per via di uno sforzo intenso prodotto in un breve lasso di tempo, portano alla formazione di acido lattico. Questo metabolita è alleato della cellulite, poiché la formazione di tossine muscolari ha effetti negativi sulla circolazione e sull’ossigenazione dei tessuti.

Per questo motivo, ad esempio, la corsa veloce, lo spinning (pedalata veloce) o il sollevamento pesi, che presentano un’intensità elevata, risultano non solo inutili ma addirittura controproducenti per combattere questo disturbo. I ripetuti impatti sul terreno esercitati dalla corsa possono causare delle microlacerazioni alle membrane delle cellule adipose che, a lungo andare, possono peggiorare la situazione, ed anche la posizione seduta sul sellino, a cui obbliga lo spinning o le pedalate intense, ostacola la circolazione dei glutei, uno dei distretti corporei dove ristagna l’acqua e si forma la cellulite.

L’attività fisica più indicata è sicuramente quella aerobica di bassa intensità e di lunga durata, come camminare, andare in bicicletta o nuotare per 30-40 minuti almeno 2-3 volte la settimana. Il beneficio maggiore che otterrete facendo movimento a bassa intensità e a lunga durata è che l’energia che consumerete proverrà dai grassi che avete accumulato e favorirà la funzione del microcircolo.

Al termine di ogni attività aerobica si consiglia comunque lo stretching abbinato ad esercizi di controllo respiratorio eseguiti con le gambe in alto, per favorire il ritorno venoso e l’eliminazione delle tossine prodotte. É importante non dimenticare di mantenere una postura corretta per ogni attività svolta durante la giornata: accavallare le gambe o sedersi in posizioni sbagliate rischiano, col tempo, di creare disagi all’apparato circolatorio degli arti inferiori, aumentando il rischio di ritenzione idrica.