Allenamento e postura

Ormai da diversi anni, vediamo centinaia di persone allenarsi in palestra per ottenere quel fisico tonico e definito che, in linea generale, è un po' l'obiettivo comune; ma tutto questo lavoro, spesso e volentieri, va a discapito dell'armonia, della simmetria, e della corretta postura che ogni individuo sano dovrebbe avere.

L'allenamento in sala pesi prevede l'utilizzo di carichi che vanno mediamente dal 60 all'80% del proprio massimale; ciò comporta la contrazione delle fibre muscolari e, con il passare del tempo, può causare retrazioni muscolari a carico di quei muscoli che vengono sollecitati eccessivamente durante gli allenamenti.

Se determinati muscoli si trovano perennemente in stato di tensione e accorciamento (a causa dei continui allenamenti con sovraccarichi) e non vengono adeguatamente allungati, si corre il rischio (reale) di alterare in maniera significativa la postura del soggetto, creando oltre che i classici dolori e fastidi muscolari, anche atteggiamenti posturali che alterano l'armonia e la "bellezza del corpo".

 

Facciamo un esempio per chiarire un po' l'argomento:

se un soggetto con atteggiamento posturale in "chiusura", spalle intraruotate e ipercifosi toracica, nell'intento di migliorare la sua muscolatura, inizia un programma di allenamento generale, rischia di peggiorare ulteriormente il suo "aspetto", perché i pettorali, il deltoide anteriore, il gran dorsale, i bicipiti e gli addominali ipertrofizzati aumenteranno il tipico atteggiamento in "chiusura".

Infatti, a livello biomeccanico, i primi tre ed in particolare pettorali e deltoide anteriore, ruotano l'omero internamente e il soggetto, essendo già in questo atteggiamento, non potrà che peggiorare la propria situazione.

I bicipiti, sormontando anch'essi la spalla a livello inserzionale, aumenteranno la disfunzione posturale; e gli addominali? Sono dei flessori del busto, ma hanno come funzione principale la compressione dei visceri, e in questa situazione il soggetto, avendo (a causa della sua situazione iniziale) i visceri  già in tensione, non farà altro che peggiorare la postura, con ripercussioni negative sull'estetica del corpo.

In una situazione come questa, sarebbe più "funzionale" allungare tali muscoli ed eventualmente "tonificare" i deltoidi posteriori, l'infraspinato o sottospinoso, il trapezio medio, e i tricipiti, in modo da riarmonizzare il corpo e migliorare l'atteggiamento posturale in questione.

 

Se pensiamo che i nostri muscoli per tutto il giorno sono in uno stato di contrazione, possiamo ben capire la loro necessità  di riallungarsi. L'unico modo per farlo è utilizzare lo stretching, che ci permetterà anche di poterli allenare in maniera più sicura ed efficiente.

Ricordiamo il concetto principe: per avere la massima contrazione muscolare (e quindi il massimo reclutamento di fibre), occorre partire dal massimo allungamento fisiologico.