Stress e benessere

Azioni e movimenti hanno un ruolo centrale nei processi di rappresentazione mentale, a partire dalla fase embrionale; l'embrione, infatti, è innanzitutto un organismo motorio. Nella fase embrionale, in quella fetale e in quella della prima infanzia, l'azione precede la sensazione: vengono compiuti dei movimenti riflessi e poi se ne ha la percezione. Le funzioni motorie e il corpo, considerati in molte culture come entità inferiori e subordinate alle attività cognitive e alla mente, sono invece all'origine di quei comportamenti astratti di cui siamo fieri, compreso lo stesso linguaggio che forma la nostra mente e nostri pensieri. Più di un quarto di tutte le strutture del sistema nervoso centrale partecipano direttamente e più della metà indirettamente alla pianificazione e all'esecuzione dei movimenti .

Le informazioni propriocettive derivano da recettori dispersi in tutto l'organismo (tendini, muscoli, articolazioni, apparato vestibolare, ecc.), da loro dipende la conoscenza su quale è la nostra "conformazione" e posizione spaziale.

Lo stress comporta tensione muscolare (difese muscolari), sia acuta che cronica, e questa può bloccare lo stato di benessere. Inizialmente è interessata la muscolatura volontaria, successivamente la contrazione diviene cronica, quindi inconscia, e interessa la muscolatura involontaria. Il muscolo rimane contratto non avendo più l'energia per espandersi. Non solo, un gruppo di muscoli in tensione esercita un'influenza su altri muscoli, sia per un fattore muscolare (biomeccanico) che nervoso (i neuroni eccitati eccitano quelli vicini). Ciò potrà comportare alterazione posturali che, a loro volta, attraverso la rete di tensegrità formata dal sistema connettivale, interesseranno tutto il l'organismo e saranno in grado di generare, col tempo, innumerevoli disfunzioni muscolo-scheletriche e organiche.

Il sistema muscolare inoltre costituisce un sistema ad alta priorità: quando è attivato, gli altri sistemi, come quelli responsabili della percezione delle sensazioni, dell'attenzione, delle attività cognitive ecc., sono in stato di relativo blocco, in quanto tale stato è legato all'esecuzione di azioni importanti per la sopravvivenza, come la fuga, l'attacco, la ricerca del cibo, di un partner sessuale, del nido. Qualsiasi attività fisica convulsa e rapida blocca i sensi. Se si trangugia rapidamente il cibo non se ne apprezzerà il gusto, se siamo abituati a stringere i pugni o la mascella difficilmente il nostro corpo sarà veramente rilassato, difficilmente la nostra mente percepirà le sensazioni con la stessa intensità dei veri stati di relax. Attivare i muscoli come se si dovesse verificare un movimento, significa quindi coinvolgere altri muscoli, ridurre il flusso delle sensazioni e delle idee.

Da tutto ciò risulta evidente la necessità  del corretto esercizio fisico per la salute globale.

L'azione positiva dell'attività fisica risiede nel suo contributo riguardo: rilassamento della tensione muscolare, quindi psichica, ripristino del controllo neurovegetativo e del corretto ciclo sonno/veglia, normalizzazione della pressione sanguinea, miglioramento del metabolismo e della respirazione, rinforzo del sistema immunitario, aumentato rilascio di endorfine, miglioramento della capacità propriocettiva e della coordinazione motoria. Al contrario, un'attività fisica intensa provoca un'illusoria sensazione di sollievo che di norma è soltanto momentanea: in pratica, è come aggiungere un ulteriore stress (psichico e fisico) allo stress già esistente. Una passeggiata, effettuata immersi nella natura è, con tutta probabilità, un'attività fisica molto utile in caso di stress.