Flessibilità muscolare e postura

La flessibilità è la capacità che un soggetto ha di compiere movimenti di grande ampiezza ai limiti delle possibilità articolari e dipende dall'elasticità muscolo tendinea nonché dalla mobilità articolare. Lo stretching (a mio parere) mantiene e migliora la flessibilità, la mobilità articolare e l'elasticità, dandoci una piacevole sensazione di rinnovata vitalità. Proveniente dalla cultura dell'aerobica americana, lo stretching è approdato in Europa e in Italia nei primi anni 80, seguendo il percorso tipico delle mode. L'etimologia della parola deriva dall'inglese "To Stretch" che in italiano significa allungamento; consiste appunto nell'allungamento muscolare attraverso l'esecuzione di esercizi di stiramento, semplici o complessi, allo scopo di mantenere l'organismo in un buon stato di forma. Da alcuni decenni è entrato a far parte di tutti i programmi di allenamento, sia per sport di potenza che per sport di resistenza, prima, durante e dopo la prestazione. Negli ultimi tempi però molte evidenze scientifiche sono contraddittorie alla didattica internazionale sui temi riguardanti alcune branche dello stretching "dinamico e balistico". Diversi articoli pubblicati su un'autorevole rivista scientifica ovvero la scuola dello sport CONI, mettono in evidenza alcune ricerche provenienti dalle migliori Università Europee. Gli studi si riferiscono alle discipline di forza e potenza; non vi sono riscontri negativi al momento sulle discipline di resistenza, sul fitness e sulle discipline in cui è richiesta una notevole escursione articolare (danza, arti marziali, ginnastica). Queste ricerche hanno evidenziato la diminuzione del salto in alto verticale dopo l'esecuzione di esercizi di riscaldamento con allungamenti. Alcuni autori spiegano l'effetto negativo dello stretching sulla performance di potenza (quando viene eseguito prima del riscaldamento), dando un nome a questo fenomeno ovvero "creeping"; in pratica durante un esercizio di stiramento ampio e prolungato il muscolo si allunga e ciò dispone le fibre muscolari in allineamento, mentre esse solitamente hanno un orientamento obliquo, si spiegherebbe così il guadagno in allungamento, che tuttavia si accompagna ad una minore capacità di immagazzinare energia elastica.

Tornando alla flessibilità (conosciuta anche come: articolarità ed estensibilità) c'è da dire che può essere condizionata dalle caratteristiche anatomo/funzionali dell'individuo (grado di estensibilità dei legamenti, tendini e muscoli), dalla temperatura dell'ambiente e dalla condizione di riscaldamento dell'organismo.

Per chi ama lo sport, la flessibilità è un fattore determinante che aiuta a superare con successo le sfide più impegnative. Per tutti coloro che conducono una vita attiva aiuta a muoversi agilmente e a evitare possibili infortuni. Pensate a ciò che ogni giorno pretendete dal vostro corpo in termini di mobilità. Che lavoriate in ufficio o che conduciate una vita più attiva, avere una buona flessibilità è importante. Chi lavora da anni in ufficio, assumendo in continuazione posture scorrette, probabilmente soffrirà di rigidità alla schiena e alle gambe. La "postura da scrivania" provoca infatti l'accorciamento dei flessori dell'anca e l'allungamento della muscolatura dorsale a seguito della continua proiezione in avanti del rachide.

Quando praticare stretching?

Bastano 10 minuti di stretching quotidiano per mantenere una buona flessibilità e prevenire problemi futuri.