Correlazione occhi-postura

Il rimedio automatico del corpo di fronte ad un dolore di qualsiasi genere e natura, è tutelarsi attraverso l’alterazione momentanea della postura. Qualora il dolore non venga risolto ricercando ed eliminando la vera causa, la postura utilizzata dal corpo per sfuggire al dolore tenderà a strutturarsi in modo irreversibile, diventando la norma. Ma ogni postura antalgica adottata non consentirà più normali funzioni del corpo; tali alterazioni posturali innescheranno a loro volta nuove patologie in altre aree del corpo.

Solo e soltanto attraverso un approccio globale ed esercizi posturali senza compensi – “decompensati”- il corpo sarà in grado di far emergere l’antica causa del dolore mantenuta nascosta nel tempo, a volte persino dimenticata (incidente, trauma, cicatrici, malocclusioni, problemi organici, conflitti emozionali, ecc…).

 

La moderna posturologia clinica è in grado di rintracciare la causa che ha scatenato la patologia attraverso test ed esami posturali statici e dinamici, test strumentali, anamnesi articolate etc. L’individuazione della causa permette un trattamento adeguato, specifico e dunque risolutivo della patologia.

 

Occhi e postura: la relazione fra funzione visiva e postura è di notevole importanza. L’occhio infatti rappresenta una fonte di informazioni fondamentale per la nostra statica, la nostra dinamica e la nostra postura. Ogni alterazione visiva si ripercuote inevitabilmente su tutto il sistema tonico posturale, dunque è capace di innescare meccanismi disfunzionali e conseguente dolore. Le forie, (exoforie e esoforie, ovvero lo strabismo convergente o divergente), la miopia, la presbiopia, l’incapacità di convergenza, l’occhio dominante, interagiscono tutti sul sistema tonico posturale.

Estremo interesse rivestono le patologie dell’occhio che provengono da alterazioni posturali: è possibile che un trauma articolare ad un piede o in altro punto del corpo possa “risalire” lungo le catene muscolari e, una volta arrivato ai muscoli del tratto cervicale della colonna vertebrale, può interessare anche i muscoli oculomotori (i muscoli degli occhi). Tali tensioni causeranno inevitabilmente disagio, dolore, cattive convergenze, miopie, etc. Se, per esempio, si vengono a creare difficoltà di convergenza, la persona si stancherà a leggere o a lavorare al computer.

In alcuni pazienti miopi, il trattamento delle tensioni del tratto cervicale della colonna vertebrale permette di migliorare la funzionalità dell’occhio e dunque ridurre la miopia.

Per i pazienti che non sono in grado di far convergere i due occhi, il trattamento in punti chiave del tratto cervicale permette quasi sempre all’occhio di recuperare la capacità di convergere.

 

Sintomi della disfunzione visiva: se osserviamo come si atteggia un miope quando si sforza di vedere qualcosa lontano, noteremo che tende a protendere il capo in avanti nel tentativo di raccorciare la distanza fra l’occhio e l’oggetto. Il risultato finale di questo atteggiamento, nel tempo, potrà indurre problematiche del tratto cervicale e lombare della colonna vertebrale.

Altro esempio: un miope che porta occhiali da vista con lenti molto piccole, per fattori estetici legati alla moda. Ogni volta che deve guardare in un punto estremo in alto o in basso (ad es. un bottone della propria camicia, vicino al collo) l’occhio, per sua natura molto veloce, guarderebbe da sopra o da sotto l’occhiale. Ma in tal modo il miope non può mettere a fuoco. Allora si costringe a guardare attraverso la lente, alzando o abbassando molto di più la testa. Il tutto grazie ad un lavoro estremo del tratto cervicale (che in condizioni di vista normale non si troverebbe costretto a tale iper-lavoro), per compensare l’impossibilità dell’occhio.

 

 

Possibili cause di una disfunzione visiva: guardare intensamente e per molto tempo da troppo vicino (l’occhio è nato per guardare lontano), traumi cranici, tensioni anomale del collo, problemi dell’ATM o dei denti, alterazioni posturali che risalgono fino al collo, alterazione della forma del cranio, problemi neurologici.

Il collo e gli occhi agiscono in sinergia per volgere lo sguardo e catturare il target, ovvero per poter guardare da un lato quando gli occhi si orientano in quella direzione vengono coordinati da movimenti dei muscoli del collo. Ciò significa che una eventuale rigidità del tratto cervicale della colonna vertebrale pregiudica in parte la possibilità di uno sguardo rapido e può causare occhio arrossato o fotofobia.

Tutto ciò di traduce in funzioni alterate, compromessi, alterazioni posturali , rigidità e dolori.

Qualora una miopia sia di origine posturale, cioè legata ad un trauma, uno stress emotivo ecc.. ma venga corretta attraverso l’intervento di laser agli occhi, è frequente il fenomeno di riacutizzazione della vecchia causa che portò alla miopia ( dolore ad un piede, sl ginocchio, dati emotivi ansiogeni).