Neuropsicomotricità: corpo, movimento e gioco motorio

Con il termine Neuropsicomotricità  identifichiamo una disciplina terapeutico-educativa, costituita da un insieme di tecniche e pratiche che utilizzano come principale strumento il gioco, e soprattutto il gioco del movimento, finalizzata a supportare i processi evolutivi dell’infanzia, attraverso la valorizzazione e l’integrazione delle componenti emotive, intellettive e corporee del bambino.

La Neuropsicomotricità utilizza il gioco, inizialmente spontaneo e comunque sempre coerente con l’interesse, la motivazione e l’espressività del bambino, come strumento fondamentale in grado di strutturare e guidare lo sviluppo globale del bambino, nelle sue componenti anatomiche, fisiche, intellettive ed affettive, e per comunicare, anche inconsciamente, i propri vissuti intra-psichici. Attraverso il gioco, infatti, il bambino apprende, conosce, comunica, instaura relazioni, esplora ed elabora attivamente emozioni, sentimenti, ansie, difese e conflitti. Inoltre l’organizzazione e lo svolgimento del gioco rendono testimonianza delle capacità di attenzione, memoria, problem-solving e creatività del bambino.

 

Quando parliamo di Neuropsicomotricità prendiamo in considerazione la globalità dell’essere umano, secondo il concetto di modello bio-psico-sociale affermatosi negli ultimi anni. Soprattutto nell’infanzia rileviamo l’evidenza di questa globalità del bambino, che deve essere intesa come una stretta unione tra la struttura corporea, quella affettiva e quella cognitiva. In altre parole, nell’azione del bambino si articolano tutta la sua affettività, tutti i suoi desideri, ma anche tutte le sue possibilità di comunicazione e di concettualizzazione.

 

Essendo una disciplina variegata e rivolta all’essere umano nella sua totalità e complessità, la neuropsicomotricità si pone l’obiettivo di condurre ad uno sviluppo armonico di tutte la facoltà fisiche e mentali della persona, in particolar modo ricercando strategie in grado di compensare gli stati patologici e di utilizzare a pieno le competenze funzionali per raggiungere un’ottimale qualità di vita.

Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva programma, realizza e verifica piani di intervento nelle principali patologie neuropsichiatriche infantili, nelle aree della neuro-psicomotricità, neuropsicologia e psicopatologia dello sviluppo.

L’intervento neuropsicomotorio trova particolare indicazione ed efficacia:

  • nei Disturbi Neuromotori, Neuromuscolari ed Ortopedici (Paralisi Cerebrali Infantili, Distrofie, Sindromi Metaboliche, Paralisi ostetriche)
  • nei Disturbi della Sfera Sensoriale ( Ipovisione, Cecità, Sordità)
  • nei Disturbi dello Spettro Autistico (Disturbi Generalizzati dello Sviluppo, Sindrome di Asperger, Sindrome di Rett, ecc.);
  • nelle Sindromi genetiche (Sindrome di Down, Sindrome di Williams, Sindrome dell’X-fragile, ecc.);
  • nei Disturbi della Coordinazione Motoria (Disprassia Evolutiva, Disturbi Minori del Movimento );
  • nei Disturbi del Linguaggio e dell’Apprendimento (Dislessia, Discalculia, Disortografia, Disgrafia);
  • nei Ritardi Psicomotori e Cognitivi;
  • nei Disturbi delle Funzioni Neuropsicolgiche (dell’Attenzione, della Memoria e dell’Orientamento Visuo-spaziale, ecc.)
  • nei Disturbi Comportamentali (crisi di rabbia, ansia, aggressività, inibizione, instabilità)
  • nei Disturbi della Sfera Emozionale (disarmonie evolutive, fragilità emotiva)
  • nei Disturbi Psichiatrici (dell’Attaccamento, della Condotta, del Comportamento, dell’Umore, della Personalità)
  • nelle Difficoltà Relazionali (problemi di socialità, difficoltà di separazione, crisi di abbandono, infantilismo e dipendenza dai genitori, difficoltà di inserimento scolastico)

 

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