Gioco motorio e sviluppo psicofisico

Il gioco motorio è la principale attività del bambino nella sua prima infanzia. Esso non ha finalità utilitaristiche ed è un fenomeno spontaneo,  rappresenta per il bambino non solo ciò che nell’uomo è l’attività cosciente, bensì anche una gamma estesa di manifestazioni della vita infantile quali, la curiosità, la combattività, l’imitazione.

Il gioco, quindi, è un fenomeno essenzialmente umano che si manifesta con attività originate da un bisogno naturale di operare, di cimentarsi, di affrontare difficoltà, di riuscire a compiere determinate imprese, di contrapporsi al proprio simile, di superare con la tenacia o con l’astuzia o con qualità motorie ostacoli o quant’altro possa costituire un obiettivo ambito o piacevole o difficile o fantasioso.

Sotto il profilo motorio, il gioco rappresenta un mezzo di ginnastica spontanea, libera da schemi precisati, con un forte potenziale educativo.

 

IL VALORE PSICO-PEDAGOGICO DEL GIOCO MOTORIO

Il gioco è educativo per una serie di motivi e di caratteristiche:

1. attraverso l’esercizio ludico il bambino esprime gli impulsi e i moti del suo animo in un ambiente psicologicamente libero;

2. esso è di grande utilità pedagogica perché dà all’alunno la possibilità di estrinsecare e di far esplodere le sue energie e quindi assolve funzione di riequilibratore delle condizioni biologiche;

3. permette di rivelare le inclinazioni temperamentali e quindi la natura psicologica dei fanciulli, dando all’educatore la possibilità di interventi opportuni e adeguati al loro comportamento;

4. fondamentalmente esso è costituito da attività piacevoli, ricercate e attese e quindi, se fatto bene, nel momento propizio, allenta la tensione e la noia e come tale può essere educativo;

5. è spesso un rilevante attivatore delle grandi funzioni dell’organismo e, come tale, assume un contenuto di educazione igienica. Per tutti questi motivi il gioco rientra pienamente nel quadro delle attività impiegate al fine di concorrere all’educazione.

 

IL BAMBINO E IL SUO CORPO

Il bambino che gioca affina le sue qualità psichiche perché nelle attività ludiche egli orienta le sue azioni verso una determinata finalizzazione o verso campi dominati dalla fantasia creativa. Si genera un maggior impegno dell’intelligenza, dell’attenzione, del pensiero e della volontà, il che concorre a migliorare tali qualità della mente.

Il bambino, poi, nell’esplicazione del gioco collettivo (il gioco è incompleto e carente se non è collettivo) trova nei compagni una rispondenza che nasce dalle affinità fisiche e psichiche. I giochi, oltre a migliorare la struttura fisiologica del bambino, perfezionano la psicomotricità e naturalmente, assieme al sistema nervoso motore, interessano anche il sistema muscolare e quello articolare. E’ così che i giochi, nella loro multiforme varietà, coltivano, affinano e perfezionano le qualità dominanti quali sono di volta in volta la velocità, la coordinazione, la prontezza, la destrezza, l’abilità, i riflessi, la resistenza, le dissociazioni.

 

Nel gioco il bambino produce, esprime e applica qualcosa di assolutamente personale, qualcosa di continuamente nuovo, che manifesta con la sua notorietà, il suo animo, il suo sentire, il suo lavoro costruttivo, la sua personalità. 

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