Come il cervello consolida la memoria durante il sonno profondo

Come si formi la memoria a lungo termine non è ancora ben chiaro, e rimane una questione centrale delle indagini nel campo delle neuroscienze. I ricercatori segnalano la possibilità che ci sia una probabile risposta a questa domanda!

 

La ricerca suggerisce fortemente che il sonno, che costituisce circa un terzo della nostra vita, sia di fondamentale importanza per la formazione di ricordi a lungo termine e per favorire l’apprendimento. Ma esattamente come si formi la memoria non è ancora ben compreso e, nonostante le notevoli ricerche, rimane una questione molto controversa.

 

La ricerca: come si forma la memoria?

I neuroscienziati dell’Università della California hanno pubblicato sul Journal of Neuroscience una ricerca in cui dichiarano che ora si può avere una risposta a questa domanda. Il loro studio fornisce per la prima volta una spiegazione meccanicistica di come il sonno profondo (chiamato anche “sonno a onda lenta”) potrebbe promuovere il consolidamento dei ricordi recenti.

Durante il sonno, i cervelli umano e animale sono principalmente disaccoppiati dagli input sensoriali. Tuttavia, il cervello rimane molto attivo, tanto che mostra un’attività elettrica sotto forma di increspature acute nell’ippocampo (una piccola regione del cervello che forma parte del sistema limbico) e oscillazioni ampie e lente nella corteccia (lo strato esterno del cervello), che riflettono i periodi alternati di stati attivi e di quelli silenziosi dei neuroni corticali durante il sonno profondo.

Tracce di memoria episodica acquisita durante la veglia, e inizialmente memorizzate nell’ippocampo, vengono progressivamente trasferite alla corteccia sotto forma di memoria a lungo termine, durante il sonno.

 

Esercizi per la memoria

Nel corso degli anni, il nostro cervello può atrofizzarsi, perdendo la sua capacità di resistere ai danni neurologici a causa dell’invecchiamento e di altri fattori, senza mostrare segni visibili di perdita di rallentamento o di memoria. Ma proprio come gli allenamenti per i muscoli del corpo, anche il cervello ha bisogno di esercizi che vanno svolti con frequenza regolare, mirati ad aumentare la sua riserva cognitiva.

Eccone alcuni:

Test del richiamo: fate una lista, come quella della spesa, delle cose da fare, e memorizzatela. Un’ora dopo provate a ricordare quello che avete scritto.

Musica: imparate a suonare uno strumento musicale, partecipate a un coro. Imparare qualcosa di nuovo e complesso è l’ideale per rallentare l’invecchiamento della mente.

Fate i calcoli a mente: risolvere i problemi senza l’ausilio di matita, carta o di un computer sarà un po’ più complesso, ma lo potreste fare anche camminando, per esempio.

Imparate una lingua straniera: l’ascolto stimola il cervello.

Create immagini: visualizzate una parola nella vostra testa e disegnatela.

Imparate un nuovo sport: iniziare a fare un esercizio atletico che utilizza sia la mente e il corpo, come lo yoga, il golf, il tennis.

La memoria quindi va tenuta sempre in allenamento. La parte migliore, e meno faticosa, è quella svolta durante il sonno, quando non ci si rende conto che il nostro cervello è comunque in movimento.

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